A novembre partiranno i 10 incontri settimanali del nuovo corso “Mamme Sotto Stress: come imparare a gestire lo stress proprio e altrui e vivere felici”, ogni mercoledì (dal 7 novembre al 23 gennaio) alle ore 18:15 a Milano presso il centro QDB di via L.B. Alberti 10 (zona Sempione).

Il corso è tenuto da Alessandra Corrias, formatrice, insegnante di Brain Gym, di Disegno a Due mani (Double Doodle Play o Disegno a Specchio) e Consulente di Kinesiologia Educativa.

Perché un corso per Mamme?

Perché sempre più mamme si lamentano sui social di quanto sia difficile gestire la propria famiglia e, allo stesso tempo, avere un lavoro (non parliamo di fare carriera), essere madri, mogli, figlie e, insieme, non dimenticarsi di sé… In mezzo a tanti impegni, tutti prioritari, tutti pressanti, si fa fatica a conservare l’equilibrio, a gestire al meglio le proprie energie. E si fa fatica ad aiutare chi ci sta vicino a fare lo stesso.

Così è nato questo corso “veloce” ma mirato, che ha l’obiettivo di aiutare a comprendere meglio come funzioniamo e cosa si può fare concretamente per stare meglio e far stare meglio gli altri. Un corso pratico che fornisce anche informazioni importanti, che facciano riflettere.

Un corso per imparare  riconoscere lo stress e a gestirlo:

Per chi abita a Milano dovrebbe essere obbligatorio! Scherzi a parte, grazie a numerosi e seri studi scientifici degli ultimi anni, sappiamo che lo stress (la parola significa “stimolo”) è un meccanismo di risposta del nostro organismo e fa parte della Sindrome di Adattamento Generale (individuata dal canadese Selye nel 1936). L’idea di base è che l’essere umano è costruito per adattarsi all’ambiente in cui si trova, allo scopo di sopravvivere e riprodursi. E’ così che ci siamo evoluti e siamo arrivati fino a qui. La sopravvivenza del singolo e della specie è il nodo centrale. Selye ci dice che esistono 2 tipi di stress: uno positivo (eustress) e uno negativo (distress).

Lo stress è un campanello che ci attiva affinché reagiamo prontamente di fronte a una potenziale minaccia, perché lottiamo o scappiamo: l’ormone dello stress (il cortisolo) viene rilasciato nel sangue dalle ghiandole surrenali e, allo stesso tempo, il battito cardiaco accelera, il sangue si fa più denso per poter coagulare più in fretta, i muscoli vengono irrorati perché rispondano prontamente, sudiamo… insomma tutto l’organismo viene mobilitato e preparato all’azione. L’attenzione è concentrata su quanto sta accadendo, perché dobbiamo sapere dov’è il pericolo per trovare vie di fuga. Saremo più veloci, più forti e avremo maggior resistenza per un breve periodo. E’ una risposta strutturata per essere attivata solo occasionalmente e può davvero fare la differenza fra la vita e la morte.

L’eustress crea un elevato stato di eccitazione, dall’effetto tonificante e spesso è legato a un obiettivo concreto (meglio ancora se comporta del movimento, dell’attività fisica) . In questo caso, il cortisolo ritorna a livelli normali dopo il raggiungimento dell’obiettivo.

Ma lo stress diventa negativo quando viene scatenato ripetutamente e, magari, per un motivo futile (se non addirittura inesistente), allora produce un logoramento del nostro sistema (si chiama carico allostatico), con conseguenti abbassamento delle difese immunitarie, accelerazione dell’indurimento delle arterie (che porta a infarti, ictus, scompensi metabolici, pressione alta, glicemia alta, colesterolo), aumento del peso, riduzione della densità ossea eccetera.

Il cervello ovviamente si danneggia, perché gli ormoni dello stress (adrenalina e cortisolo) sono neurotossici e – in condizioni di vita sedentaria – richiedono più di 8 ore per essere eliminati (nel fegato). Le aree più colpite sono il centro della memoria (l’ippocampo) e la corteccia prefrontale, la nostra zona operativa… Quindi: non c’è più lucidità, strategia, decisione, moralità, empatia, capacità di apprendimento. In sostanza, non c’è più equilibrio, non c’è benessere, non c’è gioia. C’è solo sopravvivenza.

Allora, che cosa possiamo fare per disinnescare in noi e negli altri questo meccanismo che, spesso, parte prima ancora che ce ne accorgiamo?

Abbiamo a disposizione 5 vie:

  • UN’ATTIVITA’ FISICA REGOLARE:

Le attività aerobiche (come camminare velocemente, fare jogging, nuotare, andare in bici, ballare…) sono ottimi metodi per supportare l’eliminazione del cortisolo. Un po’ di esercizio cardio, fatto con costanza per 20/30 minuti per 2 o 3 volte a settimana, ripaga molto sul lungo periodo.

Una buona alternativa alla palestra è inserire piccoli spazi “cardio” nella giornata, come andare a piedi al lavoro (o in bici) o magari prendere le scale invece dell’ascensore.

All’attività aerobica è, però, bene affiancare anche un’attività motoria consapevole, che aiuti non solo il corpo ma anche il cervello a re-integrarsi e a ri-connettersi. Il Tai Chi, alcune sequenze Yoga, la camminata consapevole, il Brain Gym fanno parte di questo gruppo. Anche in questo caso, non è necessario dedicare molto tempo: bastano pochi minuti lungo la giornata.

  • LA CONSAPEVOLEZZA:

Ne abbiano accennato parlando delle tecniche motorie consapevoli. La consapevolezza dell’essere nel proprio corpo, del qui e ora, ci aiuta a riconoscere il nostro livello di benessere, a preservarlo e migliorarlo. Se mettiamo un po’ di attenzione a ciò che accade dentro di noi, alle emozioni, alle sensazioni, alla postura, agli atteggiamenti, è più facile prevenire lo stress o contrastarlo quando si presenta. E’ la base della Mindfulness, di molte tecniche di meditazione, ed è alla portata di tutti, piccoli e grandi. Pochi minuti al giorno sono sufficienti a innescare grandi cambiamenti. Attenzione: la paura accresce il cortisolo in circolo! Combattiamo la paura e nutriamo le emozioni positive!!!

  • LE INTERAZIONI SOCIALI:

Alcuni studi evidenziano come l’isolamento sociale provochi elevati livelli di cortisolo, che innescano una cascata di potenziali problematiche mentali, specie nell’adolescenza (una fase critica per lo sviluppo cerebrale).

La risposta “abbi cura e sii amico” è l’esatto contrario della risposta “combatti o fuggi”, e aumenta l’ossitocina mentre riduce il cortisolo. L’interazione diretta, faccia a faccia è lo strumento migliore per aiutare le giovani generazioni a crescere sane e resilienti, perché insegna a comprendere le reazioni proprie e altrui, a decodificare i messaggi e a creare rapporti equilibrati.

In questo ambito, l’uso dei nuovi media (e lo spazio che si sono “presi” nelle nostre vite) merita un’attenzione particolare.

  • L’ARTE E LA MUSICA:

Ascoltare della musica, suonare uno strumento, visitare una mostra d’arte o dipingere/scolpire abbassa sensibilmente i livelli di cortisolo. Le esperienze artistiche migliorano l’umore e riducono lo stress. E non è necessario essere dotati oppure dei creativi straordinari… Anche di questo ci occuperemo nei nostri incontri.

  • LA GIOIA:

Divertirsi e ridere è uno degli strumenti più potenti per ridurre i livelli di cortisolo presenti nell’organismo. Il dott. William Fry, psichiatra che ha studiato l’effetto del riso per oltre 30 anni, ha messo in evidenza come ridere incida sullo stress. Chi pratica Yoga della Risata lo sa… E poi, la gioia è fondamentale se vogliamo che ci sia apprendimento vero. Ritroviamo il piacere di imparare come facevamo quando eravamo piccoli. In questo il metodo Brain Gym è un supporto di grande utilità e semplice applicazione.

Per info: segreteria@braingymschool.it

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