di Alessandra Corrias – Studi recenti riguardanti i lavori di gruppo nelle classi della scuola primaria hanno rivelato un interessante paradosso. Da un lato, le attività di collaborazione si sono rivelate un potente supporto per l’apprendimento in tutte le materie – comprese matematica e scienze – e per lo sviluppo del ragionamento “trasferibile” e le abilità di comunicazione. Dall’altro, nella maggior parte delle classi, per quasi tutto il tempo, il lavoro di gruppo si è rivelato piuttosto improduttivo, perfino uno spreco di tempo.
La soluzione a questo paradosso è che molti bambini, forse la maggior parte, hanno bisogno di imparare a parlare e lavorare insieme, ma raramente ricevono questo tipo d’insegnamento. Il semplice fornire loro le opportunità per collaborare non è sufficiente. La Ricerca “Thinking Together” (Pensare insieme) – per info vedi: thinkingtogether.educ.cam.ac.uk – ha evidenziato che quando gli alunni vengono aiutati a comprendere come usare la comunicazione verbale in chiave di risoluzione dei problemi e come strumento di apprendimento, la qualità della loro comunicazione e del lavoro di gruppo migliora e lo stesso fanno i loro risultati di apprendimento individuale.
L’analisi delle sessioni congiunte di lavoro dei bambini in classe suggerisce che la maggior parte delle interazioni osservate non si concentrano sul compito, e non sono produttive o eque. In alcune coppie o gruppi un bambino domina a tal punto la discussione che gli altri membri del gruppo o si ritirano dalle attività, diventando sempre più silenziosi e sottomessi, oppure partecipano marginalmente, ad esempio come “scrivani”, passivi rispetto alle idee del bambino dominante.
In altri gruppi, i bambini sembrano ignorarsi l’un l’altro, lavorando a turno, ciascuno seguendo le proprie idee quando arriva il “loro momento”.
La comunicazione verbale di alcuni gruppi impegna i membri in scontri improduttivi, spesso fortemente competitivi. Di tanto in tanto questi disaccordi degenerano, con i bambini che s’irritano gli uni con gli altri e si rivolgono vivaci critiche personali.
D’altro canto, la maggior parte della comunicazione verbale di gruppo è relativamente veloce e in un certo senso superficiale. Soprattutto quando gruppi di amici lavorano insieme, le discussioni spesso sono scarsamente critiche, e prevedono solo una valutazione superficiale e l’immediata accettazione delle idee reciproche.
Come fare, allora, perché i bambini s’impegnino in discussioni in cui condividano idee importanti e si aiutino reciprocamente a comprendere i problemi? Come fare sì che il lavoro di gruppo assuma un valore educativo profondo?
Aiutando il dialogo e, in primo luogo, l’ascolto. Se i bambini imparano ad ascoltarsi, possono essere di supporto reciproco e fare critiche costruttive alle idee altrui e alle ipotesi che vengono man mano presentate.
Il Brain Gym ci suggerisce alcune semplici attività motorie da svolgere prima di qualsiasi tipo di lavoro di gruppo, per aiutare gli alunni ad ascoltare, a comprendere e a comunicare in un clima sereno, costruttivo e privo di giudizio.
La sequenza suggerita, in questi casi, è composta da:
La Civetta e il Sorriso col Naso (per migliorare l’ascolto)
Lo Sbadiglio Energetico (per aiutare l’espressione verbale)
I Contatti Crociati (per calmare e stabilizzare).
Cinque minuti di esercizi in classe e le prestazioni migliorano per tutti!
(Approfondiremo il tema del dialogo, in particolare di quello “esplorativo” in un prossimo articolo).