Il Disegno a Due Mani (Double Doodle Play o Disegno a Specchio) è una attività del Brain Gym® usata da chi voglia aumentare il proprio potenziale cognitivo, emotivo e fisico, sia in ambito personale che professionale. Stimola i due lati del cervello e del corpo allo stesso tempo, aiutando un emisfero a dirigere mentre l’altro segue. Tanto negli adulti quanto nei bambini, i risultati possono superare le aspettative sia in termini di coordinazione oculo-manuale, di comunicazione e percezione, sia sul piano della fiducia, del coraggio e della spontaneità.
Come funziona il Disegno a Due Mani?
Il nostro cervello è composto da due emisferi, destro e sinistro. Entrambi svolgono funzioni cognitive superiori ma ciascuno è specializzato in diverse e assai complesse modalità di pensiero, tra loro complementari. Le funzioni dell’emisfero sinistro sarebbero principalmente di tipo verbale, analitico e razionale, progressive, mentre quelle dell’emisfero destro sono globali, sintetiche, analogiche e intuitive, relazionali, libere dal concetto di tempo.
Il sistema educativo nel nostro Paese, è, però, tutto impostato sullo sviluppo dell’emisfero verbale, razionale e temporale, a quasi totale discapito dell’emisfero cerebrale destro. L’insegnamento artistico e musicale – che si rivolgono soprattutto all’emisfero destro e lo rinforzano – sono in genere limitati e rischiano addirittura di venire cancellati per mancanza di fondi.
E’ interessante notare, inoltre, che se l’espressione artistica dipende prevalentemente dall’emisfero destro, che tutti disponiamo delle potenzialità necessarie per farlo, anche se non tutti siamo capaci di utilizzarle: sia perché non siamo mai stati “educati” a farlo, sia perché non ne abbiamo l’abitudine.
Di fatto, la maggior parte degli adulti non supera mai di molto il livello artistico raggiunto verso i nove o dieci anni. Questa è l’età che corrisponde alla crisi dello sviluppo delle capacità artistiche nel bambino. Come afferma Betty Edwards, autrice di “Disegnare con la parte destra del cervello”: «Lo sviluppo delle capacità artistiche del bambino avviene parallelamente alla maturazione del cervello. Nella primissima infanzia i due emisferi non sono specializzati in funzioni differenziate. Il processo di lateralizzazione – cioè l’affermarsi di specifiche funzioni nell’una o nell’altra metà del cervello – avviene per gradi nel corso della fanciullezza insieme all’acquisizione del linguaggio e a quella dei simboli, che costituiscono l’arte del bambino.
Questo processo si completa in genere attorno ai dieci anni, nel momento che coincide con l’insorgere di conflitti nell’espressione artistica – dovuti al sopravvento del sistema simbolico sulle funzioni percettive – che interferiscono con le capacità di disegnare in modo preciso ciò che si vede. Si potrebbe dire che la conflittualità sia dovuta al fatto che il bambino usa la parte “meno adatta” del cervello – quella sinistra – per eseguire un compito “naturale” per la parte destra. Forse il problema sta nel fatto che a quell’età non si riesce a escogitare un modo proprio per accedere all’emisfero destro, che attorno ai dieci anni è già specializzato nella funzione artistica.»
Quando un adulto decide di disegnare, spesso accade che il suo emisfero sinistro pretenda di “dirigere”, pur non possedendo gli strumenti. Così impedisce all’emisfero destro di entrare in azione, sostituendo la possibilità di vedere in modo analogico, intuitivo, concreto e globale ciò che si deve disegnare, con simboli precostituiti e rudimentali. Nel momento in cui ciò invece accade, il soggetto entra in uno stato di consapevolezza diverso da quello abituale, caratterizzato, tra l’altro, da un modo distinto di vedere le cose e da una percezione dilatata del tempo.
I semplici esercizi che vengono proposti durante il corso di Disegno a Due Mani hanno lo scopo di aiutarci a compiere quel passaggio, dalla dominanza assolta sinistra alla dominanza destra (e alla cooperazione dei due emisferi) con due evidenti vantaggi:
1) di entrare in contatto, mediante un atto di volontà cosciente, con la metà destra del cervello, sperimentando un nuovo tipo di coscienza;
2) di vedere le cose in una prospettiva differente da quella abituale.
Molti artisti hanno detto di vedere le cose in modo diverso mentre disegnano, e hanno spesso accennato al fatto che l’essere concentrati su un disegno modifica il loro stato di coscienza. Quel particolare stato “soggettivo” viene spesso definito come un “sentirsi tutt’uno con il disegno” mentre si percepiscono relazioni che di solito non vengono colte. Chi vive questa condizione si sente vigile e insieme rilassato, con la mente attiva e in una condizione di benessere generale.